Prodotti tipici

prodotti tipiciSaracena è un paese prevalentemente agricolo, la maggiore produttività  è nel  campo dell’ulivicultura che, tramandata da padre in figlio, è effettuata con metodo tradizionale,  si tratta di un metodo di concimazione biologica utilizzando dei concimi naturali . La raccolta avviene in autunno, preferendo generalmente,  il  metodo tradizionale che consiste nella sfilatura a mano delle olive. Le olive, tutte scelte da piante selezionate, arrivate al giusto punto di maturazione, vengono prima raccolte con la tecnica della "sfilatura a mano" e,  poi  consegnate al frantoio per la molitura dopo molite a freddo con macine di pietra.  La pasta ottenuta non subisce nessun trattamento e viene subito stratificata sui diaframmi( fiscoli) e passata in pressa idraulica (spremitura a freddo). Dal mosto ottenuto si separa l’olio dall’acqua di vegetazione a mezzo centrifuga verticale e viene estratto il cosiddetto "mosto d'olio". Infine l'olio viene sottoposto alla fase di decantazione e stoccaggio in cisterne interrate nel sottosuolo del frantoio. Le cisterne sotterranee consentono la conservazione dell’olio a temperatura costante ed ottimale, preservandolo da luce , vibrazioni, aria e cattivi odori. Tutte le fasi della lavorazione avvengono in tempi brevissimi per non pregiudicare la qualità dell'olio e mantenerne, così, tutta la freschezza.

I tempi, la raccolta, il tipo di lavorazione, decantazione e conservazione, la completa assenza di prodotti chimici di sintesi in ogni fase di coltivazione e trasformazione, le favorevoli caratteristiche pedoclimatiche, permettono di ottenere un olio extravergine di notevole qualità ed a bassissima acidità. La produzione di detto olio d’oliva di alta qualità è definito da alcuni esperti:” Nettare degli Dei”.
La rinomanza della produzione del nostro olio può rilevarsi anche nella presenza nel nostro territorio di ben 16  frantoi oleari.

Si citano alcuni frantoi:

 

logo Chiaramonte

Frantoio Chiaramonte

Via Giorgio La Pira
87010 Saracena (CS)
Tel.  e Fax 0981/34621
olechi@libero.it

logo S.CA.M.O. Oleificio S.CA.M.O. s.r.l. di VIOLA Innocenzo C.da S.Filippo-Saracena
Tel. 0981-349350
Tel. e Fax 0981-  34150
www.olioantichemacine.it
logo pompilio AZIENDA AGROBIOLOGICA  di Vittoria POMPILIO
Via StLamenza,49
Tel e Fax 0981.34688
E-mail : azpompilio@yahoo.it


 

Città del Moscato

 


Il Moscato di Saracena, in Calabria: un vino che vanta citazioni negli scritti cinquecenteschi, epoca in cui viaggiava da Scalea verso la corte papale. Le particolarità di questo prodotto sono molte, a cominciare dalle uve di cui è composto: dall' uva moscato, ricavato da un vitigno autoctono, dalle uve Guarnaccia, Malvasia, Odoraca (un vitigno molto profumato e aromatico). È interessante il procedimento produttivo, che vede la partecipazione di due diversi mosti. Le percentuali tra le diverse uve possono variare sensibilmente, ma in genere prevalgono Guarnaccia e Malvasia, più una piccola aggiunta di Odoacra (che i calabresi in zona chiamano Odoraca).
 Il Moscato di Saracena,  dopo la raccolta è appeso a graticci ombreggiati e fatto appassire per 20 giorni circa. Una tecnica antica e ben nota, diffusissima in Italia, che permette una grande concentrazione di zuccheri e aromi. A questo punto, manualmente (e generalmente sono mani femminili) vengono selezionati gli acini più belli, eliminando quelli con muffe indesiderate e altri difetti.
Segue una pigiatura estremamente soffice, a mano, da cui si ottiene il secondo mosto. I due mosti, quello "passito" e quello "cotto", vengono poi uniti in modo da generare, una fermentazione assolutamente naturale (bastano i lieviti presenti nelle uve) che dura fino a due settimane.
Dopo due o tre travasi e circa sei, sette mesi di tempo si arriva all'imbottigliamento. Sono poche le aziende locali che fanno ancora questo vino, la produzione resta prevalentemente casalinga e la qualità media del Moscato di Saracena non è ancora di altissimo livello.
Il vino è color ambra, davvero intensamente profumato, elegante in bocca e con una discreta persistenza.   E' sempre perfetto per l'abbinamento - oltre che con i classici da vino liquoroso- con la sontuosa pasticceria secca calabra: la pasta di mandorle o i bocconotti di pasta­frolla e marmellata d'arance, per esempio  alle note resinose e aromatiche si uniscono aristocratici sentori di fichi secchi e frutta esotica, di mandorle e miele. Al palato mantiene eleganza e finezza, discreta persistenza, buon equilibrio, con una piacevole nota amarognola.
Il Comune di Saracena ha costituito un presidio Slow Food, ed ha partecipato dal 21 al 25 ottobre 2004 al Salone del Gusto di Torino.
Il progetto del  presidio per il  moscato di Saracena, economicamente sostenuto dall’Amministrazione comunale, dall’Ente Parco del Pollino e dalla Comunità Montana del Pollino, era stato inoltrato circa due anni fa  all’ufficio presidi dello slow food, grazie all’interessamento della stessa fiduciaria del Pollino, la quale ha fatto in modo che l’organismo internazionale, a tutela della biodiversità, prendesse in seria considerazione tale richiesta per tutelare la qualità di questo vino liquoroso, realizzato ancora in modo artigianale da diverse famiglie per pochissimi fortunati.
Quest’organismo potrà essere una occasione di crescita socio economica per il paese ed uno strumento gravitazionale  per la conoscenza turistica, ambientale, artistica ed enogastronomia della nostra realtà.

 

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